Settore agonistico

Settore Agonistico - Premessa

Premessa

Il KarateDo Tradizionale Shotokan, nato nell’isola di Okinawa come arte marziale di autodifesa, si basava sul principio della difesa senza armi utilizzando totalmente il corpo.
Fu introdotto in Giappone all’inizio del secolo scorso e negli anni Cinquanta-Sessanta approdò nelle università giapponesi dove venne ulteriormente perfezionato nella dinamica e nella metodologia tanto da avere tutte le caratteristiche per essere oltre che arte marziale anche uno sport affascinante.
Grazie a questo, oggi si possono organizzare competizioni agonistiche, tenendo presente che le regole di gara, una volta garantita la massima sicurezza dei contendenti, come imposto dalla giurisprudenza vigente, non devono deviare dai requisiti fondamentali, etico, educativi e comportamentali tecnici, tipici dell’arte marziale dell’autodifesa da cui discende.

Possiamo elencare i seguenti requisiti essenziali:

    • Adeguata potenza d’impatto, rapidità e precisione negli spostamenti e nelle tecniche, per contrastare o annullare l’attacco avversario (Finishing blow);
    • Economia di movimenti, combinata con la relativa massima potenza d’impatto, per contrastare e respingere sia gli attacchi di diversi avversari che quelli di sorpresa (Kime);
    • Controllo delle emozioni, scelta del tempo (tattica) e corretta esecuzione di tecniche appropriate in situazioni critiche (Zanshin);
    • Disciplina mentale e risoluta volontà di ottenere dal corpo il totale impegno muscolare per un preciso scopo con la migliore tecnica possibile (Shin Gi Tai);
    • Dinamica globale del corpo, al fine di generare rapidamente e al tempo richiesto, la massima potenza (Hara).

Questi requisiti riguardano l’arte marziale come paradigma di riferimento del KarateDo Tradizionale Shotokan ed è ovvio che, essendo le competizioni agonistiche caratterizzate dal controllo del colpo, la potenza d’impatto diviene simbolica e non reale, ed è possibile stimarla solo attraverso l’osservazione dell’intera tecnica e soprattutto dalla velocità e decelerazione delle fasi terminali di essa.
Il KarateDo Tradizionale Shotokan prevede il raggiungimento dell’abilità tecnica mantenendo un autocontrollo psico-fisico ed è basato sul concetto di continue ripetizioni, alla costante ricerca della migliore esecuzione (Kihon).
Le tecniche, eseguite in maniera ottimale, eliminano i movimenti non essenziali allo scopo di incrementare al massimo la potenza. La continua ricerca della massima efficienza, ovvero la massima efficacia, unitamente alla minore spesa d’energia e al minor numero di movimenti utilizzati, sono gli elementi fondamentali che rendono il KarateDo Tradizionale Shotokan un’Arte Marziale.

In ultima analisi, le competizioni agonistiche di KarateDo Tradizionale Shotokan hanno lo scopo finale di permettere il confronto tra i vari atleti, nella massima sicurezza, in un percorso di crescita e miglioramento personale e tecnico oltre ad acquisire maggiori conoscenze e competenze nello studio del KarateDo Tradizionale Shotokan, tenendo sempre presente che il momento agonistico è un mezzo, uno strumento e non un fine, secondo alcuni dei principi che ci sono stati indicati dal Maestro Gichin Funakoshi:

    • conosci prima te stesso
    • lo spirito prima della tecnica
    • il karate non si vive solo nel dojo
    • il karate si pratica tutta la vita
    • non pensare a vincere ma a non perdere
    • percorri la via del miglioramento

(Estratto premessa Regolamento Gare Fikta)

Organizzazione delle squadre Nazionali - FIKTA e ISI

ORGANIZZAZIONE DELLE SQUADRE NAZIONALI (FIKTA E ISI)

    1. TITOLARI (AZZURRI)

I titolari delle Squadre Nazionali saranno gli atleti convocati per gli incontri internazionali nell’anno precedente.
In base ai risultati del Campionato Assoluto e Coppa Shotokan dell’anno precedente potranno rimanere o essere declassati al gruppo degli atleti di interesse nazionale (azzurrabili).
La condizione di titolare non assicura la convocazione per gli incontri internazionali.

    1. ATLETI DI INTERESSE NAZIONALE (AZZURRABILI)

Gli atleti di interesse nazionale, potranno allenarsi durante 2 appuntamenti in strutture del Centro Italia (Emilia Romagna).
Ai partecipanti sarà chiesto un contributo spese per i 2 allenamenti (45 €).

Potranno accedere gli atleti che:

    1. Sono stati declassati da titolari;
    2. hanno avuto risultati di rilievo, pur non essendo titolari, ai Campionati Italiani, Coppa Shotokan Nazionale e al Trofeo delle Regioni (1° posto);
    3. gli atleti rigorosamente selezionati dai CSAK Regionali.

Al primo raduno gli allenatori potranno decidere se gli atleti potranno restare nel gruppo degli azzurrabili o rinviarli all’anno successivo.
Gli atleti azzurrabili potranno essere selezionati dagli allenatori per fare parte dei titolari delle Squadre Nazionali.

    1. ALLENATORI

 Gli allenatori opereranno sotto la supervisione del M° Carlo Fugazza in qualità di responsabile della Commissione Tecnica Nazionale.

    1. TITOLARI
    • KATA: Allenatore: Pasquale Acri
    • KUMITE: Allenatore: Silvio Campari
    1. AZZURRABILI
    • KATA: Allenatore: Alessandro Cardinale – Assistente: Nicola Bianchi
    • KUMITE: Allenatore: Elio Giacobini – Assistente: Fabio Cuscona                                                              
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